Il defibrillatore dell’idiozia: Draghi e Mafiarella ci danno la scossa… su una sedia elettrica

In questo editoriale senza freni, Rebeka Tuma demolisce senza pietà l’ennesima pagliacciata istituzionale firmata Draghi e Mattarella. Spacciati come “scossa per l’Europa”, i due vengono ritratti per quello che sono: becchini del pensiero critico, messaggeri di un’Unione Europea sempre più bancaria, repressiva e scollegata dalla realtà dei cittadini. Tra invettive volgari, sarcasmo velenoso e spietata lucidità, Il Medio firma uno degli attacchi più feroci all’eurofollia dei nostri tempi.

Occupazione in aumento: tutto merito mio.

Tutti vogliono il merito, nessuno si prende la colpa. Da Meloni a Mussolini, da Conte a Berlusconi, la politica italiana si alza in piedi per intestarsi la crescita dell’occupazione. Peccato che nel Paese reale si lavori per pochi spicci e si muoia senza tutele. Un editoriale feroce firmato Mal Pensante su Il Medio.

Il Piccolo intervista Cisint: Traduzione a cura de Il Medio

Anna Cisint stravince a Monfalcone con il 70%, da lontano e con un mojito in mano. Fasan è il sindaco, ma il potere è tutto suo. Il PD? Umiliato con eleganza. Satira feroce, velenosa e spietata su una sinistra incapace e una destra che festeggia come un branco di cinghiali. Il trionfo della Terminator leghista raccontato da ilmedio.it.

Trump si fotte l’Europa, la Germania trema e l’Italia se lo piglia. E Gioggia?

L’Unione Europea, guidata dalla solita Ursula “zerbino di Berlino” von der Leyen, si inginocchia a Donald Trump per proteggere le industrie tedesche, mentre l’Italia – come sempre – si becca solo mazzate nei denti. Tajani fa tappezzeria e rilascia frasi da Baci Perugina, mentre Meloni si prepara a volare a Washington a rappresentare “l’Europa intera” (ma chi cazzo l’ha detto?).
Il Made in Italy, nel frattempo, viene calpestato da regolamenti assurdi, lobby franco-tedesche e una sinistra che, invece di difendere il paese, spera solo che Giorgia inciampi in diretta TV.
Trump intanto gode, rifiuta ogni accordo e prende a calci burocrati europei come se fossero palle da bowling. L’Italia? Sempre in ginocchio. Ma il popolo, quello vero, inizia a svegliarsi. E la prossima volta, invece di Tajani, forse ci mandiamo uno con le palle. E la bestemmia pronta.

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