A Treviso nasce la derattizzazione gourmet: esche velenose aromatizzate con sapori locali come prosecco, jota e lasagna per attrarre pantegane buongustaie. L’idea, ironicamente sostenuta anche da enti gastronomici, sfotte vegani e fast food. Gina Lava firma una satira feroce sull’alimentazione e la deriva culturale del gusto globalizzato.
Autore: Gina Lava
Gina Lava (Gorizia, 12 agosto 1974 – ancora viva, per la gioia dei suoi follower e la disperazione dei moralisti) è una content creator, opinionista, sommelier da letto e sacerdotessa della penna tagliente. Si definisce “una donna con le curve di una superstrada provinciale e l’anima di una fiera medievale”. Eterosessuale convinta (ma con aperture diplomatiche in caso di blackout e prosecco), Gina ha fatto della sua vita un mix tra il kamasutra e un manuale di cucina di frontiera.
Dopo un’adolescenza trascorsa tra i banchi del liceo linguistico e le retrovie delle sagre paesane, dove affinava l’arte della pole dance con l’asta della cuccagna, Gina ha capito che il vero palcoscenico era il web. Dal 2010 pubblica video su YouPorn con titoli provocatori come “Risotto allo zafferano... ma con le manette” e “Degustazione verticale (in tutti i sensi)”. In poco tempo è diventata un’icona erotico-culinaria con un pubblico trasversale che va dai camionisti brianzoli agli chef stellati.
Parallelamente, collabora con il blog “Il Medio”, una testata che si autodefinisce “né alta né bassa cultura, ma ben scrollabile”. Lì Gina firma articoli sulla decadenza del corteggiamento moderno, sul vino come lubrificante sociale e sulle ricette afrodisiache tramandate dalle sue zie carniche. Il suo pezzo più celebre, “Tagliatelle e tette: la mia domenica ideale”, è diventato un cult tra i lettori e ha ispirato un podcast, un meme e due divorzi.
Ama il Nebbiolo, le parole crociate volgari, i preliminari lunghi come un menù degustazione, e disprezza i sex coach che non hanno mai usato una frusta per sbattere le uova. La sua filosofia è semplice: “Nella vita ci vuole pepe, sia nel piatto che nel letto”.
Attualmente vive in una mansarda tappezzata di specchi, peluche, e libri di sociologia pop. Ha una gatta di nome Clitoride e un vicino che chiama regolarmente i carabinieri, ma solo per sentirla parlare dalla finestra.
Gina Lava è più di una donna: è un concentrato di follia, sensualità e sarcasmo goriziano, pronta a far saltare il tappo della bottiglia... e non solo.
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