Bologna, studente di medicina si rifiuta di discutere la tesi

Studente non-binario con cartello “IO SONO LA MIA LAUREA” durante protesta all’Università di Bologna, indossa camice arcobaleno. Schlein e Boldrini applaudono.
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Si auto-percepisce laureato: Plauso di Schlein, Boldrini & Co: “Coraggioso atto di autodeterminazione accademica”
di Rebeka Tuma
“Il sapere è un costrutto sociale e l’esame un atto violento”: così lo studente non-binario-neurofluido ha rifiutato la discussione di tesi, pretendendo il titolo per identità soggettiva. A supportarlo: Schlein, Boldrini, Zan, e il Rettore dell’Università di Bologna che ha dichiarato: “La medicina non è solo scienza, ma emozione.”

Bologna, luglio 2025 – Un nuovo e rivoluzionario capitolo dei diritti umani si è aperto oggi all’Università di Bologna, dove uno studente di medicina – identificatosi come “dottor già dentro” – ha rifiutato di discutere la propria tesi di laurea, sostenendo che il concetto stesso di esame finale rappresenta “una violenza epistemologica binaria e patriarcale”.

Il giovane, che si definisce neurofluido, transgender accademico e interiormente percepito come medico sin dall’infanzia, ha occupato l’aula magna vestito con un camice arcobaleno e una mascherina con su scritto “Io sono la mia laurea”. Al suo fianco un gruppo di attivisti dell’associazione “Studēns Autonomæ” ha distribuito volantini con il titolo della presunta tesi:
“Dalla patologia all’empatia: il corpo come luogo queer della cura decolonizzata”.

 

La protesta non ha trovato ostacoli. Il Rettore, anziché chiamare la sicurezza, ha dichiarato:

“Oggi abbiamo assistito a una nuova definizione di competenza: quella che non ha bisogno di prove, solo di identità”.

Subito è arrivato il plauso delle istituzioni progressiste.
Elly Schlein ha twittato:

“Un gesto di straordinaria autodeterminazione. Chi siamo non deve mai essere messo in discussione da una commissione.”

Laura Boldrini ha rilanciato:

“Finalmente qualcuno che rifiuta l’oppressione meritocratica. Le tesi sono simboli tossici di una cultura coloniale.”

Il giovane ha già richiesto l’abilitazione automatica come medico chirurgo, dichiarando:

“Ho già curato amici con l’omeopatia intuitiva e pratiche di ascolto non verbale. Cos’altro serve?”

Secondo indiscrezioni, il Ministero dell’Università starebbe valutando l’introduzione di un nuovo percorso chiamato “Laurea Percepita in Scienze dell’Intuizione e della Cura Fluida”, con docenti formati in auto-riflessione orizzontale e psicopratica non normativa.

In serata, è intervenuto anche Alessandro Zan, che ha proposto un emendamento alla legge sull’omolesbobitransfobia per includere la discriminazione accademica su base epistemologica.


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