Esorcista ANPI in azione: purificato militante contaminato da verità scomode. Il libro sarà bruciato in diretta TikTok.
di Chri.Z.
BOLOGNA – Momenti di terrore alla Casa del Popolo di via Lenin, dove ieri pomeriggio alcuni attivisti hanno scoperto per caso un oggetto non identificato tra le pile di testi di Gramsci, Saviano e Zerocalcare: un vero libro di storia. Stampato, pare, prima del 1989.
Secondo le prime ricostruzioni, il volume — un saggio ingiallito dal titolo “La Guerra Fredda spiegata con i fatti” — si trovava ben nascosto dietro una copia rigida de Il Capitale a colori e un manuale di autocoscienza intersezionale per giardinieri antifascisti.
La dinamica resta poco chiara, ma alcuni presenti riferiscono che il libro “odorava di verità e conteneva troppe date”. Un militante ventenne, in evidente stato di shock, ha dichiarato:
“C’erano parole come URSS, collettivizzazione forzata e gulag. Cioè… roba che non si dice. Mi sono sentito colonizzato.”
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e un’équipe di psicologi del trauma ideologico. La libreria è stata evacuata e isolata con nastro arcobaleno. A protezione della zona è stato eretto un cordone umano di donne trans queer poliamorose non binarie, mentre un prete laico zapatista ha benedetto i locali bruciando un manuale della NATO.
Da quanto emerso dalle dichiarazioni del kompagno Josif Dalla Botte, si è anche dovuto ricorrere ad un esorcista antifà, approvato dalla sezione ANPI di San Lazzaro di Savena, per liberare un attivista del circolo che, involontariamente, ha letto il testo ed ha iniziato a dare i primi segnali di pensiero autonomo.
La scoperta ha sollevato il sospetto di infiltrazione fascista:
“Sappiamo che certe verità storiche fanno parte di un piano orchestrato da Meloni, Putin e dalla lobby dei moderati per destabilizzarci”, ha detto il portavoce della Casa del Popolo. “La nostra lotta non contempla la storia: contempla la narrazione collettiva.”
In risposta, l’assemblea permanente ha deliberato la sostituzione di tutti i testi con fumetti etici, favole partigiane gender fluid e una copia gigante in peluche del Manifesto di Ventotene.
L’ assessore all’Istruzione della città di Bologna ha promesso un’indagine approfondita, mentre i collettivi si sono già mobilitati per organizzare un falò inclusivo durante il quale verranno bruciati testi sospetti, compresi alcuni numeri di Topolino considerati “eccessivamente capitalistici”.
Si cerca ora l’autore dell’attentato culturale. Le telecamere hanno ripreso un anziano con la barba, sandali, e un cappello della DDR. Potrebbe trattarsi di un vecchio professore pentito o, peggio ancora… uno storico.
“Mai più realtà nelle librerie del popolo!” – gridano ora i compagni fuori dalla sede.
Un cartello recita: “LA STORIA È UNA COSTRUZIONE! I FATTI SONO UN’OPINIONE REAZIONARIA!”
Seguiranno aggiornamenti. Ma con cautela. E solo se inclusivi.