Grigliate a puttane, scampagnate evaporate, serie di merda su Netflix e gente depressa sul divano. La dura realtà della Primavera goriziana amministrata di merda.
di Rebeka Tuma
È fine maggio e Gorizia sembra una fotocopia sbiadita di un novembre piovoso qualunque. Teoricamente dovremmo essere già tutti quasi abbronzati, sbronzi persi e gonfi di salsicce e ćevapčići delle grigliate improvvisate per la città. Invece, un cazzo. Il meteo fa più schifo del solito, e non è un modo di dire: piove un giorno sì e l’altro pure, una pioggia continua e deprimente, roba che nemmeno nelle peggiori giornate di Londra. Noi, invece di essere fuori a goderci birra, costine e insulti gratuiti ai vicini, siamo chiusi in casa come delle vecchie merde a ingozzarci di pasta e fagioli precotti mentre scorrono serie del cazzo sulle piattaforme streaming.
Una situazione vergognosa che richiederebbe interventi immediati e incisivi. E invece no, niente di niente. Il sindaco dorme il sonno del giusto, forse sogna l’estate, sicuramente non muove un dito per sistemare questa piaga meteorologica. Nessuna ordinanza anti-pioggia, nessun consiglio comunale meteorologico convocato d’urgenza, neanche un misero ordine di qualche container di raggi di sole da contrabbandare via Slovenia. Un immobilismo politico che grida vendetta davanti al cielo plumbeo.
Naturalmente, la situazione rischia di degenerare. Secondo indiscrezioni degne delle migliori gole profonde della politica goriziana, i Padreterni (e le Madreterne – aggiungiamolo, così quelle frocette di sinistra non ci rompono i coglioni con la loro inclusività da discount) sarebbero pronti a scendere in piazza. Sembra già programmato un sit-in di divinità locali davanti al municipio, con un unico grido: “O Sole Mio, dove cazzo stai?”.
E non finisce qui. Voci sempre più insistenti nei corridoi del palazzo comunale parlano di una imminente mozione di sfiducia da parte di Andrea Picco ed Eleonora Sartori. La motivazione? Mancato controllo del meteo e palese incapacità nell’affrontare emergenze stagionali. Una mossa politica audace, finalmente qualcuno che fa qualcosa, anche se solo per far casino e rompere le palle al sindaco. Forse questo è il momento buono: Picco e Sartori potrebbero davvero risollevare il morale cittadino, portando finalmente sole, caldo e aperitivi da piazza Vittoria a piazza Sant’Antonio.
In città, l’indignazione monta come la schiuma della birra che non possiamo bere ai tavolini dei bar per colpa di questo clima infame. La gente è esausta, le bestemmie contro il cielo si sprecano, e i tentativi disperati di far partire grigliate clandestine sui balconi si moltiplicano, con conseguente iperattività di sorveglianza da parte degli Sgherri della Muzzatti’s Squad.
Una cosa è certa: a Gorizia non se ne può più. Il sindaco deve svegliarsi, prendere una cazzo di iniziativa e dichiarare guerra al maltempo. Se non altro, sarebbe finalmente un atto politico degno di essere ricordato, e magari qualcuno si convincerebbe che in Municipio, oltre a timbrare cartellini e fare selfie di propaganda, si fa anche qualcosa di utile.
Intanto, noi poveri coglioni, continuiamo ad aspettare che il sole si ricordi di esistere, rassegnati a guardare l’ennesima serie di merda su Netflix e ad abbuffarci come porci da allevamento.