La metamorfosi mediatica di Joe Biden: da burattino dei Dem a martire terminale del politicamente corretto.
di Christian Zuttioni
Joe Biden ha il cancro alla prostata e adesso ci spiegano che era rincoglionito solo per quello. Peccato che era un vecchio bollito da almeno dieci anni. I Democratici USA, come il PD nostrano: quando non sanno governare, ti vendono il tumore come alibi.
“Cristo, non è che ogni volta che uno fa una cazzata poi scopriamo che aveva un tumore?”
Mi ero svegliato di buon umore, giuro. Ero lì che sorseggiavo un caffè con dentro più grappa che caffè, pronto a scrivere un editoriale mite, magari sulla differenza tra coglioni e stronzi. Poi leggo: “Joe Biden ha un cancro alla prostata. Grave. Diffuso. E adesso sappiamo perché era confuso: era malato.”
Ma vaffanculo.
Adesso è ufficiale: abbiamo superato la soglia clinica della presa per il culo globale. La narrativa partorita dalle centrali di manipolazione mentale della sinistra americana (con la succursale italiana in Via Sant’Andrea delle Fratte a Roma, sempre pronta a scodinzolare) è questa: non era rincoglionito, era malato. Come se uno che non riconosce George Clooney potesse tranquillamente gestire la nazione con più testate nucleari al mondo. Certo. E magari lo scambiava per Bin Laden in incognito. Ma chi se lo scorda quando non riusciva a parlare durante il confronto in mondovisione con Trump? Chi se lo dimentica quando, al G7 di Bari, Giorgia Meloni, in totale imbarazzo, ha dovuto recuperarlo per la foto di gruppo mentre lui andava a farfalle?

Terapia ormonale o rincoglionimento istituzionale?
Dunque, ricapitoliamo: Biden ha lasciato la presidenza a gennaio 2025, ma già da luglio 2024 si era “ritirato dalla corsa per il secondo mandato”. Tradotto: lo hanno fatto sparire perché ormai aveva lo sguardo di uno che cerca il bagno nel salotto o confonde la first lady con l’infermiera. Ora salta fuori che aveva il cancro alla prostata, forma “aggressiva”, punteggio di Gleason 9. Per chi non lo sapesse, 10 è praticamente “morto che cammina”.
Ma attenzione: ci dicono anche che il tumore “è sensibile agli ormoni”. Ah beh! Quindi non preoccupatevi: un po’ di pilloline e torni a guidare il mondo! Magari lo portano al G7 2026 e mentre Macron parla di intelligenza artificiale, Biden cerca le chiavi del garage.
Il tumore come scudo politico: la nuova moda Democratica
L’operazione è subdola ma geniale (per loro): Biden non era bollito, no! Era un povero malato! Così chiunque osi dire “questo vecchio è un vegetale da rottamare” passa subito per insensibile, fascista, magari anche omofobo, perché oggi i pacchetti sono sempre completi.
Lo schema è noto:
- Fallisci su tutta la linea (Afghanistan, economia, migrazione, guerre).
- Ti impantani nei dibattiti TV come uno che ha sbagliato tram e finisce in diretta nazionale.
- Non sai nemmeno camminare, ti impappini su ogni frase che non contenga “God bless America”.
- E poi… puff! Ecco il colpo di teatro: “Ha il cancro! Ecco perché!”
E quindi ci tocca compatirlo, mica giudicarlo. Ma dov’erano tutti questi oncologi da salotto quando sbavava su un microfono o cercava di stringere la mano agli unicorni?
Il libro dell’anno: “Come far passare una mummia bollita per un leader globale”
Martedì esce anche il libro: Original Sin: President Biden’s Decline, Its Cover-Up, and His Disastrous Choice to Run Again (Il peccato originale: il declino del presidente Biden, il suo insabbiamento e la sua disastrosa scelta di ricandidarsi). Manca solo il sottotitolo: “Manuale pratico per trasformare una larva in un salvatore dell’Occidente”.
Tra le perle: difficoltà motorie, vuoti di memoria, momenti da casa di riposo con Alzheimer acuto, confusione costante. E allora la domanda non è: “Come ha fatto a non farsi sgamare?”, ma “Chi cazzo ha permesso tutto questo?” Perché o mentivano, o erano complici. In entrambi i casi, un bel processo per alto tradimento non glielo toglierebbe nessuno. Se non fossimo nell’epoca del “basta che sei di sinistra e frigni e sei un eroe”.
La sinistra mondiale: stessa merda, stesso deodorante
Non è questione solo americana. È la sinistra ovunque. Quella sinistra che quando ha in mano un deficiente patentato, ti dice che è un “intellettuale sopra le righe”. Quella che ti vende Elly Schlein come “la nuova generazione”. Quella che se un politico balbetta, invece di preoccuparsi, ti spiega che è un “segno di sensibilità”.
La sinistra ti prende per il culo sempre. Con Biden ci hanno provato per quattro anni: prima era nonno simpatico, poi saggio veterano, poi eroe della democrazia. Quando ormai manco riusciva a scendere le scale, l’hanno nascosto. E ora esce la verità clinica: prostata in metastasi.
E no, non c’entra un beato cazzo di niente con il rincoglionimento. Il tumore alla prostata non ti fa diventare un idiota. Se Biden era rincoglionito, lo era a prescindere. E se lo hanno lasciato lì, è perché gli faceva comodo.
Finale con bestemmia (quasi)
Ora ci chiedono di avere rispetto. Rispetto per chi? Per un vecchio che ha tenuto per le palle la sicurezza mondiale mentre parlava con i ficus dell’Ufficio Ovale? Per una classe politica che ha tenuto in piedi un teatrino da casa di riposo solo per tirare avanti?
Mi spiace. Il Medio non si commuove davanti al cancro quando il cancro è il parafulmine delle merdate.
Perché la vera malattia non era nella prostata di Biden, ma il sistema che l’ha imbalsamato vivo e messo su un trono solo per farsi i cazzi propri.
E se adesso tirano fuori le lacrime, i ricordi, il figlio morto, le battaglie per la ricerca, sappiate che è tutta una gigantesca scorreggia mediatica. Che puzza. Di falso, di manipolazione e di cadavere politico riciclato.
La sinistra americana è come quella italiana: quando non ha più idee, ti fa piangere.
Per distrarti dal fatto che ti sta fottendo.
Amen.