Gorizia, ancora antifascisti: la solita sceneggiata inutile davanti al Municipio

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Dieci urlano, trenta si sposano, il resto beve. Ma per gli antifascisti del sabato, Gorizia è tutta con loro.

di Christian Zuttioni – Caporedattore Supremo, Il Medio

Sabato 17 maggio 2025, ore 11:00. Gorizia si sveglia con un sole gentile e una temperatura mite, perfetta per un caffè in centro, una passeggiata o – perché no – sposarsi. E infatti qualcuno l’ha fatto. Peccato che, puntuali come una scoreggia in ascensore, siano arrivati anche loro: gli antifascisti del week end. Quelli con le bandierine, le urla vuote, e il solito ritornello: “Togliete la cittadinanza a Mussolini”. Ancora. Di nuovo. Per la settordicesima volta quest’anno.

Davanti al Municipio c’erano una settantina di persone. Ma prima che vi venga voglia di applaudire alla “mobilitazione popolare”, precisiamo: 20 erano agenti della Polizia e della Digos, 30 erano invitati a un matrimonio che si teneva all’interno del palazzo comunale, che bestemmiavano a mezza voce: “Proprio oggi dovevano venire a rompere il cazzo sti dementi?” Il resto? Molti i clienti del bar “Hosteria Veneziana” col bianco in mano. E gli antifascisti? Una decina – o poco più –  tra cui almeno quattro nostalgici dei centri sociali anni ’90, due che sembravano lì solo per i selfie e un tizio sui 90 con la spilletta di Tito (come se fosse stato meglio del Duce), probabilmente convinto che la Seconda Guerra Mondiale sia ancora in corso.

 

Il momento cruciale arriva quando uno di questi, con l’aria da professore del nulla, ha snocciolato numeri alla cazzo per sostenere la sua tesi: “A Gorizia siamo in 30.000! Solo il 51% è andato a votare e solo il 42% ha votato Ziberna… Quindi il 75% dei goriziani potrebbero essere antifascisti!”
Ora. Fermiamoci. Respiriamo. Beviamo un digestivo. E chiediamoci:
MA CHE CAZZO DI RAGIONAMENTO È?
Secondo questa logica matematica da analfabeta sbronzo e sotto acido, se io non voto, sono automaticamente antifascista. Se vado a un matrimonio, sono antifascista. Se mi bevo uno spritz al bar mentre voi sbraitate al microfono, sono antifascista. E magari anche transgender vegano.

Ma torniamo ai numeri: di queste mitologiche 22.500 anime goriziane potenzialmente antifasciste, quanti si sono presentati a sentire i vaneggiamenti? Dieci? Quindici? . E con “dieci/quindici” si è generosi. Il resto della città, verosimilmente, era al lavoro, al mercato, a farsi i cazzi propri o a festeggiare un’unione civile ma, stando ai calcoli del professorino sotto il gazebo, siccome non erano presenti alla manifestazione, allora VENTINOVEMILANOVECENTONOVANTA goriziani sono filo-fascisti. E voi, ogni qualche sabato, vi ostinate a combattere statue, onorificenze del 1924 e fantasmi che nemmeno i parenti li ricordano più.

Benito, da dovunque sia, vi guarda e se la ride. Io lo faccio di sicuro.


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