Il Giro d’Italia sistema le strade (miracolo!), ma il vero sport cittadino resta la lamentela
di Gina Lava
Una notizia pazzesca, roba da orgasmo civico: per il passaggio del Giro d’Italia, a Gorizia stanno asfaltando. Non una buca, non un rattoppo, ma proprio strade intere. Il paradiso dell’operaio Anas ha aperto le sue porte e noi ci stiamo entrando a scatti, come un vecchio a cui si spegne la prostata.
Succede questo: sabato 24 maggio, 14ª tappa del 108° Giro d’Italia, Gorizia diventa zona rossa. Non per una guerra, ma perché, udite udite, arriva qualcosa di bello. E come sempre quando qualcosa di bello arriva in città, i goriziani si spaccano in due: quelli che si commuovono vedendo le strade lisce come la pelle rifatta di Madonna, e quelli che urlano “Sì ma io dove cazzo parcheggio?!”.
Dalle 8:00 del mattino divieti di sosta ovunque. E già partono i rosari laici: “E io che lavoro?”, “E io che accompagno mia suocera dal podologo?”, “E io che volevo morire in pace?” Niente da fare. Se non hai un permesso da Dio o da un vigile in menopausa, il 24 maggio non ti muovi nemmeno in monopattino.
Alle 14:00 scatterà l’embargo totale: stop al traffico, barricate morali, applausi forzati e selfie imbarazzanti. Il corteo rosa (di ciclisti, non di Pride) passerà a velocità variabile tra “guarda che missile” e “ma son fermi?”, portandosi dietro sponsor, elicotteri e il delirio della provincia che si crede centro del mondo per 45 minuti.
“Meglio arrivare prima”, dice l’articolo ufficiale. Ma a Gorizia se arrivi prima ti viene l’ansia, se arrivi dopo ti pigli le bestemmie. E quindi resta solo una via: rassegnarsi, aprire una birra e guardare gente sudata che pedala più veloce del tuo pensiero critico.
Paolo Urbani, presidente del comitato tappa, rassicura: “Sarà una festa.” E lo sarà. Ma per chi non trova parcheggio sarà una festa in stile funerale di Stato. Perché noi goriziani siamo così: ci danno il Giro, la ribalta nazionale, le strade rimesse a nuovo (cosa che aspettavamo dal crollo del Muro di Berlino) e noi troviamo il modo di dire che ci rovina il sabato.
I parcheggi temporanei? Ce ne saranno. Ma solo se riesci a capire dove cazzo sono. “Seguirà comunicazione” dicono. Come dire: arrangiatevi. Tanto, al Quartier-Tappa, parcheggi a pagamento, camper, alberghi occupati, e baristi che già si fregano le mani pensando agli spritz venduti a 6 euro ai turisti inconsapevoli.
Ah, dimenticavo: se abiti tra via Caterini, via Luzzatto, via Ciconi, via Riotta, piazza Vittoria o in tutta la zona centro-sud-est-nord-ovest… addio macchina. È ufficiale: il 24 maggio, Gorizia sarà zona pedonale con bestemmia libera.
Morale?
Grazie Giro. Senza di te, le strade sarebbero ancora piene di crateri e i goriziani continuerebbero a dire che “tanto non succede mai un cazzo”. Ora qualcosa succede. Ma succede troppo. E allora tutti a lamentarsi. Come sempre. Perché la vera tradizione goriziana, altro che ciclismo, è questa: frignare.