Studio occultato rivela: peti da cavolo acido interferiscono coi droni NATO. E l’UE vuole tassare anche l’intestino.
di Mal Pensante, Vice Direttore de Il Medio
Ci risiamo. Prima ci dicevano che la carne rossa fa male, poi che l’olio d’oliva è razzista perché non include le olive nere, ora la nuova frontiera della censura gastronomica colpisce la Jota, piatto sacro del Nord-Est, zuppa proletaria e patriottica. Il motivo? Le scorregge. Ma attenzione: non è solo un problema di meteorismo. È una questione di controllo sociale.
Secondo uno studio mai pubblicato dell’Istituto per le Emissioni Spontanee Giuliane, consumare Jota con regolarità (almeno tre volte a settimana) stimola un’attività intestinale anomala che, se incrociata con il 5G e i filtri a carbone delle mascherine FFP2, può generare microonde intestinali capaci di disturbare i droni NATO.
Lo chiamano “Effetto Kapodistria”, ci rivela un informatore anonimo (che chiameremo Ingegner Franz, e che puzza di verità più di un caldarrostaio sloveno). “Nel 2023 una riunione della NATO a Bled è stata interrotta da un’ondata di peti provocati da un buffet friul-giuliano a base di Jota, muset e Tocai Friulano (Bestemmia censurata). Gli americani hanno dovuto evacuare. Letteralmente.”
Dietro la campagna contro la Jota si nasconde, guarda caso, l’industria del tofu e del seitan transgenico, sponsorizzata da un’oscura alleanza tra vegani tedeschi, fondazioni olandesi e il Movimento 5 Stelle. Obiettivo: abolire il gas naturale e sostituirlo con quello intestinale, sotto monopolio UE.
Ma c’è di più. L’Università di Lubiana starebbe testando un’app chiamata ScorrEGGI, capace di rilevare la frequenza e l’intensità delle scorregge. Chi supera le 12 emissioni al giorno rischia di essere segnalato come “terrorista gastroclimatico”.
Il nostro consiglio? MANGIATE JOTA. SCORREGGIATE LIBERI.
Fate tremare Bruxelles, fate saltare le antenne NATO, fate onore ai vostri nonni che col fagiolo hanno fatto la Resistenza vera, quella con la P maiuscola.
JOTA LIBERA IN UN POPOLO LIBERO.
