Bruxelles: Carola Rackete rassegna le dimissioni

Carola Rackete con piccoli antifascisti e attivisti arcobaleno che le spuntano dai dreadlocks.
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Carola Rackete lascia il Parlamento UE. Tornerà tra meduse, anarchici e dreadlocks infestati.
di Rina Passe

Bruxelles – Carola Rackete, la pasionaria del traffico ONG-friendly, ha annunciato le sue dimissioni dal Parlamento Europeo. Decisione accolta con un silenzio di sollievo perfino dalle zanzare che infestano i corridoi di Strasburgo. “Mi sentivo distante dalle mie vere battaglie” – ha dichiarato tra un’inforcata ai dreadlocks e un’invocazione alla decrescita infelice.

Secondo fonti ben pettinate, l’ex eurodeputata tornerà a dedicarsi a tempo pieno alla protezione delle specie più inutili e viscide del globo, tra cui alcune rarissime forme di pidocchi con cittadinanza fluida, stanati proprio nella giungla che porta in testa.

Secondo i biologi dell’Istituto Nazionale di Entomologia de Il Medio, tra i nodi unti dei suoi dread sarebbero stati avvistati alcuni anarchici di Askatasuna, un paio di animalisti in via di radicalizzazione, tre larve di “Zecca Arcobaleno” e almeno un esemplare di scappato da centro sociale con dieta a base di tofu scaduto e ruggine antifascista.

“Non possiamo ancora escludere che tra i capelli ci sia anche la Costituzione Equadoriana e un barcone sequestrato,” ha aggiunto un entomologo, evitando accuratamente di respirare mentre parlava.

 

Il vicepremier Matteo Salvini, informato delle dimissioni, si è detto “felice come un poliziotto della DIGOS con l’idrante nuovo.” Fonti leghiste sostengono che Carola fosse più utile in Parlamento che su una nave, almeno lì non poteva investire la Guardia di Finanza.

Ora, fuori da Strasburgo, potrebbe tornare a solcare i mari a bordo di qualche bagnarola ideologica, trasportando disperati, virus tropicali e propaganda mainstream, rigorosamente a impatto zero e pensiero unico.

Carola ha annunciato che si dedicherà a “un progetto olistico di convivenza simbiotica tra batteri e umani” (cit.). È attesa a Lampedusa, dove proverà a far firmare una petizione per concedere la cittadinanza italiana a un branco di meduse e la residenza fiscale a un fenicottero migrante genderfluid.

Nel frattempo, alcuni dreadlocks staccatisi autonomamente dal suo cranio hanno preso vita propria e stanno organizzando un’assemblea permanente autogestita davanti a Montecitorio.


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