Tentano il furto dei climatizzatori alle tre del pomeriggio e schiattano per il caldo

Condividi

Proteste di Landini e tutta la CGIL: ennesima tragedia sul lavoro, urgono misure per tutelare anche questi lavoratori

di Gina Lava

Entrano per rubare dei condizionatori. Spengono gli split per smontarli. La temperatura sale. E loro muoiono come salamelle lasciate sul cruscotto.

Succede in un appartamento qualunque, in un pomeriggio da incubo termico. Due ladri – soprannominati “Splitman e Termos” dalla Polizia – si introducono in casa approfittando dell’assenza dei proprietari. Tutto bene, finché la brillante idea: “Spegniamoli prima di smontarli”. Geniale. Peccato che, tolta l’aria fresca, la casa sia diventata più calda della sauna di Satana.

Le vittime sono state ritrovate bollite, bocche aperte, occhi al soffitto e mani ancora avvinghiate al motore esterno. Accanto a loro, una chiave inglese, due bottigliette d’acqua calda e il sogno infranto di rivendere i climatizzatori su Marketplace.

 

Landini, dalla sede CGIL, ha immediatamente protestato: “Sono morti lavorando. È l’ennesima tragedia del lavoro precario e non regolamentato”. Anche stavolta, nessuna parola sull’intelligenza dei protagonisti.

Le indagini hanno rivelato che i due facevano parte di una banda specializzata nel “furto refrigerante”, settore in forte crescita da giugno a settembre, con picchi nei weekend di Ferragosto.

Il parroco del quartiere ha proposto una messa con contorno di freddure. La famiglia ha chiesto che almeno venga installata una targa: “Qui morirono per colpa della Meloni che non tutela i lavoratori”.


Condividi
Abilita notifiche Abilita No Grazie