Dopo il “Ponte sullo Stretto”, il “Ponte sul Cordolo”: Salvini non perde un colpo.

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Matteo Salvini lancia il ponte ciclabile “Salvaimbriaghi”: acciaio antisbronza e tessere Lega per 25 anni

Di Christian Zuttioni

GORIZIA – Potrebbe avere i giorni contati l’ecomostro ciclabile più inutile e pericoloso della storia dell’urbanistica goriziana. Siamo in Parco della Rimembranza, dove una pista ciclabile – disegnata probabilmente da un architetto sbronzo dopo una colazione a base di caffè corretti e cornetti al pelinkovac – compie una pericolosissima doppia curva per evitare un albero.

Il risultato? Una curva cieca e strozzata che ogni notte diventa una roulette russa per ciclisti ubriachi, studenti alticci e anziani spericolati su Graziella truccate. Lo chiamano “il Castiga Imbriaghi”: in 12 mesi ha colpito più goriziani di tutte le guerre mondiali messe insieme. L’ultimo è volato giù giovedì sera dopo un aperitivo lungo con 8 spritz e una bottiglia di Merlot. Prognosi: vergogna e 8 punti in fronte.

A salvare le coronarie e i denti dei pedalatori locali ci pensa Matteo Salvini, che ha promesso un intervento epocale: un ponte ciclabile già battezzato “Il Salvaimbriaghi”. L’opera prevede di scavalcare il cordolo assassino con una passerella in acciaio antisbronza, illuminata a led, benedetta dalla Madonna di Pontida e inaugurata – probabilmente – nel 2051.

 

Lo stanziamento iniziale? 6 miliardi di euro, 4 gubane, una putizza e tessere gratuite della Lega per 25 anni. Il cronoprogramma prevede: tre anni per lo studio di fattibilità, cinque per il bando, otto per la variante al PRGC, dieci per le proteste dei comitati, e infine altri dodici per la posa del primo bullone. Totale: 38 anni, salvo piogge, ricorsi o governo tecnico. Il completamento? Boh. A Gorizia c’è ancora gente che aspetta l’ascensore per il Castello, annunciato 486 volte in 20 anni

Nel frattempo l’Associazione “Più Cemento” protesta: «Abbattete l’albero e fateci un parcheggio per SUV». La proposta è sul tavolo. Salvini si dice possibilista: «Se danno l’ok, buttiamo giù tutti i platani e ci piazziamo un multipiano da 60.000 posti. Ci mettiamo dentro anche i migranti, così almeno dormono all’asciutto e la smettono di cagare sulle rive dell’Isonzo».

Nel dubbio, il Comune ha messo due panche giusto nel mezzo della curva, così se non ti schianti sull’albero puoi fracassarti le rotule contro una panca. Gorizia, capitale europea della progettazione a cazzo.

Alla fine, come sempre, mano male che Salvini c’è. Anche se ci mette 40 anni, almeno il tronco non romperà più il cazzo e i ciclisti sbronzi non finiranno al pronto soccorso… così Riccardi potrà chiudere anche quello


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