La pandemia che non ti raccontano: il 45% degli italiani soffre di progressite ideologica avanzata

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Tra sintomi cognitivi, allucinazioni ideologiche e rimozioni storiche selettive, una generazione di attivisti progressisti rischia il collasso sinaptico.
di Mal Pensante

Premessa scientifica (giuro): Secondo l’Istituto Paraculo per la Neuropsichiatria Sociale di Voghera (sezione Spinellina), una nuova sindrome degenerativa si sta diffondendo rapidamente tra la popolazione italiana. La chiamano Progressite Sinistrativa Cronica con Demenza Anti-destrorsa (PSC-DAD): colpisce già il 45% degli italiani e si manifesta con sintomi allarmanti come l’incapacità di distinguere un diritto da un delirio, la compulsione a dare ragione a chi urla di più in piazza, e l’ossessione per i “fascisti immaginari”.

Sintomi principali:

1. Allucinazioni ideologiche ricorrenti:
I pazienti vedono fascisti ovunque: sotto i letti, nei bagni gender-free, nei commenti di Libero, nei biscotti del Mulino Bianco (sospettati di simpatie meloniane).

2. Sindrome di Schlein-Mimesi:
Il soggetto affetto tende a ripetere frasi incomprensibili come: “Intersezionalità fluidodinamica”, “Inclusività carbon-neutral”, o “Decostruzione delle narrative tossico-fallocentriche”. Nessuno capisce cosa significhi, ma si applaude lo stesso.

3. Avversione al concetto di merito:
L’idea che qualcuno possa eccellere grazie all’impegno provoca nel soggetto un rush cutaneo di indignazione. Tipico è lo sfogo: “Il merito è fascista!”.

4. Rimozione selettiva della storia:
Tutto il Novecento si riduce a: “C’erano i partigiani buoni e poi Berlusconi ha rovinato tutto”. Il soggetto non conosce il terrorismo rosso, ignora il Gulag e crede che Stalin fosse un influencer vegano.

5. Paranoia da Destra:
Ogni proposta politica vagamente conservatrice viene vissuta come preludio a un golpe. Anche la pizza senz’ananas viene attribuita alla destra radicale.

Studi clinici

L’Università di Udine, Dipartimento di Alcologia e Realismo Politico, ha condotto uno studio su 1300 soggetti con PSC-DAD accertata. Risultati:

  • L’88% ha un profilo X (ex-rivoluzionario da tastiera)
  • Il 72% condivide post indignati senza leggerli
  • Il 51% non ha mai lavorato ma sa come deve funzionare il mercato del lavoro
  • Il 43% crede che “le frontiere siano solo nella nostra testa”, ma ha l’allarme a casa
  • Il 100% non sa spiegare cosa sia il Pil ma vuole redistribuirlo

Eziologia

Secondo il dottor Karl Spritz del centro “Etanolo & Cognizione” di Brda, la PSC-DAD è favorita da:

  • Esposizione cronica a talk show RAI
  • Consumo massiccio di Repubblica e Domani
  • Frequentazione di festival con parole tipo “diritti”, “rigenerazione urbana” o “climAttivismo”
  • Contatto epidermico con Elly Schlein (anche tramite stories Instagram)

 

Diagnosi differenziale

Va distinta da:

  • La Sclerosi Boldrinica Progressiva, in cui il soggetto piange vedendo un migrante e lo vuole adottare come figlio unico.
  • La Sindrome Gruberiana Acuta, per cui ogni intervista diventa una crociata contro il patriarcato, anche quando si parla di pannelli fotovoltaici.
  • La Sindrome di Fazio-Rewind, in cui si torna a vivere nel 1997, quando la sinistra sembrava ancora pensante.

Terapia consigliata

Ad oggi non esiste una cura definitiva, ma i migliori risultati si sono ottenuti con:

  • 1 ora al giorno di Crozza disattivato
  • 3 dosi settimanali di discorsi di Giorgia Meloni (per desensibilizzazione controllata)
  • Terapia shock con Povia in sottofondo e cena a base di carne rossa non etica
  • Partecipazione forzata a un convegno di Confindustria con lettura integrale del “Manuale del Capitalismo Bastardo” de Il Medio

Caso clinico documentato

Nome: Vanessa, 32 anni, gender-fluid, attivista anti-maschi bianchi.
Primo sintomo: ha dato dell’estremista a un panettiere perché non aveva il pane gluten free per “palestinesi celiaci”.
Stato attuale: urla “NO AL NEOFASCISMO DEI TERMOSIFONI” davanti al Parlamento, vestita da Greta Thunberg e Che Guevara fusi in un cosplay disturbante.

Conclusioni scientifiche

La Progressite Sinistrativa Cronica con Demenza Anti-destrorsa non è solo una malattia, è un segno dei tempi. Un’epidemia ideologica che colpisce le sinapsi, indebolisce la logica, annienta il senso critico e genera valanghe di post su Facebook che iniziano con “mi vergogno di essere italiano”.

Se vi sentite a rischio, fate il test rapido:
Vi siete indignati leggendo questo articolo?
Allora siete già nella fase terminale.

Prossima settimana su “Scienza & Alcol”:
“Guarire dalla Sinistrite Cronica: bastano tre dosi di realtà e un vaffanculo al giorno.”
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