In questo editoriale senza freni, Rebeka Tuma demolisce senza pietà l’ennesima pagliacciata istituzionale firmata Draghi e Mattarella. Spacciati come “scossa per l’Europa”, i due vengono ritratti per quello che sono: becchini del pensiero critico, messaggeri di un’Unione Europea sempre più bancaria, repressiva e scollegata dalla realtà dei cittadini. Tra invettive volgari, sarcasmo velenoso e spietata lucidità, Il Medio firma uno degli attacchi più feroci all’eurofollia dei nostri tempi.
Mese: Maggio 2025
Gorizia, arriva il Giro: tra uno spritz e un rutto parte la lamentela
A Gorizia arriva il Giro d’Italia, asfaltano strade dimenticate da Dio, risorge l’economia locale… e i cittadini che fanno? Si lamentano. Gina Lava scende in campo con un editoriale velenoso, volgare e impietoso contro i professionisti del mugugno. Perché a Gorizia il vero sport non è il ciclismo: è rompere il cazzo.
QWERTY e Patriarcato: breve storia delle tastiere sessiste e della rivincita a colpi di Enter
Un viaggio satirico e politicamente scorretto nel mondo delle tastiere: da quelle rumorose e patriarcali a quelle chiclet, unisex e femministe. Tra segretarie sexy, maschi castrati e futuri genderfluid, scopri come QWERTY sia diventato un campo di battaglia ideologico.
Gorizia, culura per aria: Oreti logorroico rischia l’espulsione
Fabrizio Oreti, assessore multiplo e logorroico professionista, si è lanciato – metaforicamente – in un volo sopra Gorizia, trasformando l’esperienza turistica in una tortura per il pilota. Tra selfie compulsivi, chiacchiere infinite e un miracolo (5 secondi di silenzio), il cielo sopra Gorizia non è mai stato così saturo… di parole inutili.
Gorizia: stupore e fibrillazione per la possibile visita “a sorpresa” del Papa
Dopo la visita a Genazzano, il Papa potrebbe far tappa tra i cantieri di GO!25: per portarli a termine c’è bisogno dell’intervento Divino.
Gorizia, sparito l’aperitivo: cronaca di una città che censura anche la sete
Gorizia, città candidata a capitale europea della cultura, censura la parola “aperitivo” da uno spot turistico per non mostrare bar chiusi, spritz a prezzi da rapina e una desolazione culturale da incubo. Mentre le piazze restano vuote e il cartellone eventi fa piangere anche Radio Maria, ci si chiede se il vero spettacolo non sia l’assurdità amministrativa locale. Vieni a Gorizia… se hai già bevuto altrove.
Fumata bianca, anima nera: Il nuovo Papa, i nuovi guinzagli e i suoi Padroni
Satira feroce e politicamente scorretta firmata da Rebeka Tuma. In un Vaticano ridotto a S.p.A. del malaffare, il prossimo Papa non sarà guida spirituale ma burattino di logge, finanza e traffici oscuri. Dai candidati scomodi ai curriculum da incubo, un viaggio dissacrante tra ipocrisie, marketing religioso e fumo (non santo) di copertura.
Tasso alcolemico a 5,5: una proposta scientifica per salvare la Venezia Giulia
Il limite alcolemico di 0,5 g/L non ha senso nella Venezia Giulia. In questo editoriale tecnico-satirico, Mal Pensante dimostra con dati scientifici, cultura locale e logica enologica che triestini, goriziani e monfalconesi operano meglio con almeno 2,5 g/L nel sangue. Proposta ufficiale: portare il limite legale a 5,5 g/L, in nome della fisiologia giuliana e della dignità alcolica regionale.
«Remigrazione» a Gorizia: le Bestie di Satana stendono uno striscione. La sinistra sviene in salotto.
A Gorizia, un blitz di CasaPound riaccende la miccia del dibattito politico: uno striscione con la scritta “Remigrazione” viene esposto sulla Galleria Bombi e scatena l’isteria della sinistra salottiera. Rina Passe, opinionista de Il Medio, smonta l’indignazione benpensante e difende il gesto come provocazione legittima in un’Italia dove chi chiede sicurezza viene bollato come fascista. Tra sarcasmo, parolacce e pugnalate verbali, l’articolo è una fucilata contro il conformismo arcobaleno e l’ipocrisia democratica.
Nova Gorica, GO!25: Palloncini killer e bambini ecoterroristi.
Quando il fanatismo ambientalista supera il buon senso, anche mille palloncini per una festa scolastica diventano una minaccia ecologica. In questo editoriale caustico, Gina Lava prende di mira l’ipocrisia green, le scuole politicizzate e la nuova religione del riciclo a ogni costo. Tra paradossi, ironia e invettive, una difesa senza filtri del diritto dei bambini a fare festa senza sensi di colpa bio.