Gorizia, Ferrovie Italiane: Una “lunetta” da venti milioni per risparmiare trenta secondi

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Iniziata la progettazione del raccordo più inutile del ponte sullo stretto.

Di Christian Zuttioni

La stazione di Gorizia e quella di Nova Gorica sono così vicine che se una sera vi capitasse di mangiare troppa jota e la mattina dopo, mentre state aspettando il treno per Monfalcone in transito sul binario 2 alla stazione di “Gorizia Centrale”, vi scappasse una scorreggia troppo forte, probabilmente, a causa dello spostamento d’aria, in poco più di un decimo di secondo vi ritrovereste alla Stazione della Transalpina a Nova Gorica.

Eppure, oggi scopriamo con malcelato entusiasmo e infinita gratitudine verso il nostro lungimirante sistema ferroviario che RFI spenderà venti milioni di euro (sì, avete letto bene, venti-milioni-di-euro) per costruire la cosiddetta “lunetta ferroviaria” tra Gorizia Centrale e Nova Gorica.

Che cos’è questa “lunetta”? Tecnicamente, è un breve collegamento ferroviario a singolo binario lungo appena 1,4 chilometri con tanto di elettrificazione e una variante infinitesimale di circa 260 metri lato Slovenia. In pratica, è un modo chic per dire che butteranno via venti milioni per risparmiare ai treni due manovre alla stazione di Gorizia Centrale, operazioni che oggi richiedono mediamente meno tempo di quello che vi serve per grattarvi il naso o mandare a quel paese il vicino di casa che parcheggia male.

Ma attenzione! Questa brillante opera, venduta come indispensabile per il “potenziamento del traffico merci transfrontaliero”, consentirà l’arrivo al raccordo Sdag di treni lunghi fino a 750 metri. Un risultato che tutti i cittadini di Gorizia aspettavano da sempre con la stessa trepidazione con cui si attendono le visite della Guardia di Finanza durante una festa di contrabbandieri a base di cocaina, rum e puttane.

 

Ovviamente, non poteva mancare la solenne promessa che questo intervento verrà ultimato “entro il 2027”. Tradotto dal burocratese al goriziano: “Vediamo se prima del 2030 riusciamo almeno a iniziare i lavori”.

E sia chiaro, venti milioni sono solo la punta dell’iceberg. Perché, non bastasse la follia della lunetta, ci sarà anche il “necessario adeguamento” dell’apparato di gestione della circolazione a Gorizia Centrale. In altre parole, altri soldi pubblici che voleranno via più velocemente di quanto voi possiate urlare: “Ma chi cazzo l’ha deciso?”.

Per chi non fosse pratico della logica ministeriale, ecco una breve guida pratica al vocabolario delle grandi opere:

  • “Potenziare il traffico merci” = mettere due binari in più per tre container in croce e dire che si fa l’Europa.
  • “Raccordo strategico” = binario morto dove si ferma un treno ogni eclissi.
  • “Sinergia transfrontaliera” = scusa per fondi europei da spendere in consulenze e plastici in 3D.
  • “Ultimazione entro il 2027” = “non rompete i coglioni fino al 2031”.

Dunque, goriziani, rallegratevi! Fra pochissimi anni (una ventina) potrete vantarvi del fatto che a Gorizia si sono spesi venti milioni per permettere ai treni di evitare qualche minuto di attesa. Certo, non avrete la cardiologia, il medico di base, il punto nascite o i cestini per le scovaze ai Giardini, ma potrete almeno godervi lo spettacolo dei treni di 750 metri.


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