Tasso alcolemico a 5,5: una proposta scientifica per salvare la Venezia Giulia

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Studio tecnico-scientifico sulla fisiologia alcolica del popolo giuliano. Quando il limite di 0,5 è più pericoloso di una grappa alle sei del mattino.

Abstract: L’attuale limite di alcolemia fissato a 0,5 g/L è privo di fondamento se applicato agli abitanti della Venezia Giulia. Un’analisi integrata tra etnologia metabolica, adattamento enzimatico e pratiche sociali locali dimostra che un limite realistico e sicuro, per questa popolazione, va elevato a 5,5 g/L. Qualsiasi valore inferiore rappresenta un’interferenza culturale, una forzatura sanitaria e un pericolo per l’identità collettiva del territorio.

1. Inquadramento etnografico-metabolico

L’individuo medio veneto giuliano (triestino, goriziano o monfalconese o isontino in genere) presenta caratteristiche biochimiche peculiari, frutto di un adattamento storico all’assunzione alcolica. Non si tratta di vizio, ma di necessità evolutiva.

Le abitudini mattutine seguono un pattern costante:

  • Ore 06:00 – Due caffè e almeno tre “sciacquini” (shot di grappa locale, solitamente da vitigno residuale).
  • Ore 10:00 – Merenda con carboidrati complessi (panino con mortadella e peperone verde sotto aceto) e apporto idrico alcolico (in media 0,5–0,75 L tra birra o spritz bianchi, ovvero vino fermo + acqua frizzante).
  • Ore 12:30 – Pasto completo con due birre medie o 0,5 L di vino da tavola, spesso accompagnato da distillato digestivo.

Tasso medio stimato alle 13:00:
Tra 2,3 e 2,7 g/L, con picchi sensibili in ambiente edile o agricolo.

2. Adattamento biochimico regionale: l’effetto osmiza

A livello enzimatico, il fegato giuliano ha sviluppato un metabolismo dell’etanolo potenziato. Diversi studi (non ufficiali ma affidabilissimi, come quello condotto dal Gruppo Scientifico di Ricerca de Il Medio) mostrano che:

  • La deidrogenasi alcolica (ADH) è presente in forma iperattiva;
  • I recettori neurologici GABA-A risultano desensibilizzati alle dosi comunemente considerate “da coma etilico” in ambito milanese;
  • Il sistema psicomotorio è più stabile sotto lieve e moderata etanolemia: sotto lo 0,8 g/L si rilevano casi di tremori da sobrietà.

3. Fattori ambientali e socioculturali

La Venezia Giulia è una regione sottoposta a pressioni atmosferiche forti, clima umido e ventoso, con interazioni linguistiche complesse e forte impronta lavorativa transfrontaliera. Ciò comporta:

  • Necessità di termoregolazione interna, spesso affidata a grappa e/o altri rimedi.
  • Obbligo sociale di partecipazione rituale all’alcolizzazione collettiva, che regola le relazioni e previene conflitti.
  • Depurazione psicofisica post-turno industriale, specie in aree portuali, edili, agricole e cantieristiche.

L’astinenza, in questo contesto, non è solo sospetta: è pericolosa.

 

4. Dati sulla guida e incidenti

Il mito secondo cui l’alcol sarebbe alla base della mortalità stradale in FVG è privo di riscontri coerenti:

  • I conducenti con tasso >2,0 g/L che operano quotidianamente in zone come Monfalcone, Gorizia, Duino, San Floriano o Cormons mostrano minore incidenza di sinistri rispetto a neopatentati astemi.
  • La maggior parte degli incidenti coinvolge SUV automatici, persone sobrie distratte e anziani sobri con cataratta attiva.

5. Proposta tecnico-legislativa

Titolo: Legge Regionale Straordinaria per la Tutela dell’Equilibrio Alcolemico Culturale della Venezia Giulia (LETAC-VG)

Articolo 1 – Il limite legale di alcolemia per i residenti certificati in Venezia Giulia (Trieste, Gorizia, Monfalcone, Isontino tutto) è fissato a 5,5 g/L.

Articolo 2 – I controlli alcolemici sono validi solo se il soggetto testante presenta almeno 1,0 g/L certificati nel proprio sangue, a garanzia di comprensione empatica.

Articolo 3 – Ai soggetti risultati con valori inferiori a 0,7 g/L viene imposta una sanzione educativa: permanenza coatta di 48 ore in osmiza con reidratazione etilica obbligatoria.

6. Conclusione scientifica

Il limite di 0,5 g/L è arbitrario, non universale e scientificamente inadeguato alla realtà metabolica e culturale della Venezia Giulia. Innalzare il limite a 5,5 g/L non è solo giusto: è necessario.

Perché la sobrietà, da queste parti, è uno stato alterato.
E perché se la macchina non la guidi con almeno do bianchi e una trappa in tal stomigo, allora forse non sei nato da queste parti.

 


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