Manuale di sopravvivenza per italiani incazzati: perché meglio una sveltina con gli americani che una gang bang fiscanale con Bruxelles.
di Christian Zuttioni
ATTENZIONE: LETTURA ALTAMENTE SCONSIGLIATA AI PENSANTI FRAGILI. Questo editoriale è un concentrato di rabbia repressa, sputi satirici e insulti lucidi. Se sei un europeista da circolo ARCI, un aspirante funzionario UE con la kefiah, un intellettuale con lo spritz in mano che cita Calvino senza averlo mai letto, o semplicemente un cretino col cuore blu e le stelline gialle tatuate sulla chiappa sinistra, FERMATI ORA. Qui si bestemmiano i dogmi dell’Unione, si prendono a calci nel culo i burocrati franco-tedeschi e si abbracciano gli USA non per amore, ma perché ogni tanto almeno ti fanno un pompino dopo averti inculato. Se ti offendi facilmente, se la parola “patria” ti fa venire l’orticaria, se credi che l’euro sia stato un dono di Dio e che quel merdoso di Prodi fosse un santo, allora levati dai coglioni. Questo pezzo non fa per te. Vai a leggerti Repubblica, o un post di David Parenzo.
Il Medio non è per tutti. È per chi ha stomaco, palle e cervello. Meglio se scollegati.
Meglio sudditi di Trump che schiavi sodomizzati della cosca Von Der Leyen.
Cazzo sì. Lo urlo forte come un calcio nei coglioni: MEGLIO SUDDITI DEGLI STATI UNITI CHE SCHIAVI DI QUEST’EUROPA DI MERDA. Basta con le seghe mentali da intellettuali del cazzo, quelli col trench beige e la pashmina blu che sussurrano “noi europei colti, raffinati, superiori”. Col cazzo. Questa Europa non è una patria comune: è una casa di cura per nazioni stuprate gestita da Germania e Francia, una fogna di burocrazia che ci ha ridotto a schiavi del Marco travestito da euro, con la Germania che comanda e la Francia che le fa da spalla.
Breve ripasso per le teste di cazzo con la memoria da pesce e la faccia come il culo.
1992: L’anno in cui ci siamo tagliati le palle da soli
Chi c’era, bestemmia. La lira in agonia, Bankitalia (con la Kappa) che alza i tassi al 15%, il governo che si spalanca come una pornostar per far felici i gnomi del nord. “Ce lo chiede l’Europa”, dicevano. E noi a testa bassa, giù a svendere tutto: IRI, Telecom, ENI, pure le mutande di Stato. Privatizzazioni criminali. Un suicidio economico con l’inno di Beethoven in sottofondo. Il Trattato di Maastricht? La Bibbia dei coglioni. Non un vincolo, un cappio. “Debito/PIL al 60%, deficit al 3%, BCE indipendente”… tradotto: morite, ma con educazione e in silenzio.
Ciampi, Prodi, Monti: i tre moschettieri del masochismo nazionale
Ciampi, il banchiere servo. Prodi, quello che rideva mentre ci consegnava al marco. E Monti, l’economista necrofilo, che infilò il pareggio di bilancio in Costituzione come un palo nel culo. Capito? In Costituzione. Nessun Paese sano lo farebbe. MAI!!! Ma noi, sì. Perché siamo dei perfetti coglioni.
E intanto la BCE ci infilava il dildo fiscale, le aziende fallivano, la gente si impiccava, e i crucchi ridevano. Ma eh, tranquilli: c’era Draghi che diceva “whatever it takes”. E intanto whatever ci inculavano.
Euro: un body in lattice cucito su misura per i culi tedeschi
Ce l’hanno venduta come la moneta della prosperità. Cazzate. Era l’Euro-Deutsch, fatto per chi esporta BMW e ci compra il Merlot a due lire.
Almeno Berlusconi voleva l’euro a 1.500 lire. Ma la sinistra, quella dei salotti e del prosecco col dito alzato, ha accettato il cambio criminale di 1.936,27. Capito? Hanno svenduto la sovranità a un prezzo da usura. Quella scelta è stato un harakiri con lo spumante. Da lì, il disastro: Sud collassato, Nord sfiancato, giovani che emigrano come negli anni ’50. E noi lì, a subire.
Grecia: la prova generale del nostro funerale
Ve la ricordate Atene? Pensionati ridotti a rovistare nei rifiuti, bambini senza vaccini, ospedali chiusi. E l’Europa? Col sorriso sadico a chiedere altri tagli. Tsipras, il coniglio vestito da Che Guevara, che prima fa il referendum e poi firma col sangue. Lì abbiamo capito che uscire dall’euro significa guerra. Non metaforica: guerra vera.
E oggi l’Italia è il prossimo obiettivo. Ma no, noi stiamo zitti, a farci mettere il guinzaglio verde del Green Deal.
L’ipocrisia europeista puzza più della merda nei sottopassi
Il Green Deal è una presa per il culo con foglie decorative. Dobbiamo distruggere l’agricoltura italiana perché “inquina”, e poi importiamo pomodori tunisini e fragole marocchine coltivate con piscio di cammello radioattivo allevato vicino a qualche laboratorio arabo segreto per la creazione di armi nucleari o batteriologiche. Ci dicono: l’Europa è progresso. Sì, come no. Il Green Deal? Un suicidio climatico. Distruggiamo l’agricoltura italiana perché “inquina”, e poi importiamo fragole dal Marocco, pomodori dalla Tunisia e olio dalla Spagna. Le quote latte? Una mazzata nei denti ai nostri allevatori. “Dovete produrre di meno!” Ma andate affanculo. Hanno pagato i contadini per distruggere le coltivazioni, per estirpare i vigneti, per spegnere le fabbriche. Tutto in nome dell’ambiente. Dell’ambiente dei tedeschi. Risultato? Le mafie banchettavano grassamente mentre spiaccicavano tonnellate immaginarie di frutta e agrumi.
I regali alla Francia, le pugnalate alla Liguria.
Ve lo ricordate Caen, 21 marzo 2015? No? Ve lo ricordo io. Renzi era impegnato a farsi le foto da Fonzie, e nel frattempo il suo Ministro degli Esteri, Gentiloni – lo yesman per eccellenza – firmava con Fabius (governo Hollande) un trattato per REGALARE AI FRANCESI LE ACQUE PIÙ PESCOSI DELLA LIGURIA. Sì, avete capito bene. Mentre i nostri pescatori venivano presi a calci nel culo dai gendarmi francesi, noi firmavamo per cedere i territori. Ma era tutto ok: ce lo chiedeva l’Europa.
La verità è che la Francia ci odia, la Germania ci incula, e l’Europa ci impacchetta come carne da discount.
Immigrazione: la solidarietà evaporata come la coerenza di Bonino
Altro che accoglienza. Loro chiudono le frontiere, noi apriamo i porti. Loro ci dicono “siete razzisti” se proviamo a difenderci, ma intanto a Ventimiglia ci rimandano la gente a pacchi. Loro rispediscono la gente in paesi dove verranno sterminati, noi dobbiamo chiedere il permesso per identificarli. E se provi a protestare, la sinistra ti dice che sei “fascista”. Nel frattempo la Francia ride e l’Europa ci accusa di non fare abbastanza. Ma se li mandiamo a Berlino, si incazzano. Se li respingiamo (COME FANNO LORO), ci accusano. Una trappola.
E poi quel merdoso di Zelensky, leccate e sanzioni: autogol storico
Sanzioni alla Russia? Perfette per sfasciare l’economia italiana (che non può e non deve avere il nucleare). Gas alle stelle, aziende al collasso, inflazione galoppante. Ma guai a protestare: dobbiamo difendere la “democrazia”. Quella di Zelensky, il comico trasformato in messia guerrafondaio, che ci succhia soldi e compassione mentre balla sui cadaveri. Quello che bombardava asili e sindacati russi e adesso frigna perche i russi si sono incazzati.
E l’Europa? Zitta. Serva degli USA quando conviene, bastarda con noi per principio.
Monti voleva uscire dall’euro: poi ha messo la coda tra le gambe
Sorpresa sorpresa: anni dopo, lo stesso Monti ha confessato che l’Italia stava per uscire dall’euro. Piano pronto, tutto pronto. Nel 2012 Marietto incontra Hollande ed il suo tirapiedi Macron, si pianifica l’Italexit. La Francia risponde che avrebbe seguito l’Italia. Perché stare dentro era diventato INSOSTENIBILE. Poi, chissà cosa è successo. Silenzio. Qualcuno ha minacciato, qualcuno ha pagato. E noi siamo ancora dentro questa gabbia monetaria, con la BCE che ci inchiappetta ogni giorno come un proctologo sadico.
GLI STATI UNITI: IL MALE MINORE, IL MALE MIGLIORE
Sì, gli USA sono arroganti. Sì, fanno guerre. Ma almeno non ti chiedono di ammazzarti col sorriso. Non ti impongono il pareggio di bilancio, non ti vietano di fare il vino come Bruxelles comanda.
Se sei loro alleato, almeno una volta ogni tanto ti salvano il culo.
Ci hanno bombardato? Sì. Ma ci hanno anche liberato. E poi ci hanno portato il jazz, il rock, i jeans, la libertà sessuale, il cinema, l’arte moderna, la cultura pop. Da 80 anni importiamo cultura americana. Gli americani ci amano, ci visitano, ci copiano. Sul dollaro ci sono scritte in latino. E sai perché? Perché gran parte del loro sistema nasce dai nostri filosofi, dai nostri giuristi, dalla nostra arte. L’Italia per loro è un mito. Noi, in fondo, ragioniamo più come loro che come i nordici col sedano in culo. Abbiamo adottato il loro modello: l’ascensore sociale, la meritocrazia (almeno in teoria), la libertà individuale.
Gli USA sono la più grande democrazia del mondo, e se proprio devo inginocchiarmi, meglio davanti a uno zio prepotente che a una matrigna sadica con l’accento tedesco.
CONCLUSIONE: L’EUROPA È UN INCUBO COL ROSSETTO
Ci avevano promesso una patria comune. Ci hanno dato un bordello fiscale.
Ci avevano promesso libertà. Ci hanno dato sanzioni, regole, sofferenza.
Non siamo partner: siamo gli schiavi da seviziare.
Non c’è onore nell’essere sculacciati da burocrati francesi o da bancari olandesi con la fissa del rigore.
Quindi sì, preferisco la Coca-Cola con un drone sopra, piuttosto che un regolamento UE su quanti decibel può ruggire un trattore o su quante volte può scorreggiare la mia vacca
Quindi lo grido in faccia ad ogni figlio di puttana con la bandiera blu sul cuore e il santino di Tajani nel culo: Piuttosto che essere inculato da Bruxelles, preferisco farmi scopare da Washington con le luci accese e l’inno americano a palla.
Meglio essere sudditi col fucile e il bourbon, che schiavi col tofu e la carbon tax. E che Dio stramaledettamente benedica l’America e dia alle fiamme quest’Europa di merda.
⛔️I VAFFANCULO UNIVERSALI™ ⛔️
Vaffanculo a Bruxelles, cloaca di falliti, tecnocrati senza cazzo, stronzi incravattati che vivono a champagne e scoregge normative. Vaffanculo alla Commissione Europea, branco di burocrati con la sindrome del piccolo potere, maniaci del comma 17 che si ficcherebbero regolamenti nel buco del culo se potessero farlo in PDF. Vaffanculo alla Francia, nazione di fogne ambulanti e arroganza da bistrot, sempre pronta a fregarci le acque, i formaggi e pure le palle e non sanno nemmeno cosa sia il bidet… o la doccia. Vaffanculo alla Germania, che ci impone la fame mentre si scopa la propria morale da contabile dell’Apocalisse. Un popolo che ha perso mille guerre e ci ha sconfitto con UN EURO. Vaffanculo a Prodi, Monti e Ciampi, le tre chiavette USB del suicidio nazionale. Traditori incravattati che ci hanno inculato con la sabbia chiamata “integrazione” e ce l’hanno spacciata per vasellina. Vaffanculo all’euro, trappola monetaria che ci ha segato le ginocchia, strozzato le imprese e trasformato i risparmi in carta da culo firmata BCE. Vaffanculo ai sinistrati da salotto, quelli che difendono l’UE mentre si frustano coi manuali di Rawls, e chiamano “populista” chi si incazza perché ha fame. Vaffanculo al Green Deal, truffa verde scritta da ecoterapisti senza patente agricola. Distruggere l’agricoltura italiana per salvare le puzzette delle vacche olandesi è CRIMINE, non progresso. Vaffanculo ai finti ambientalisti, che mangiano quinoa col culo stretto mentre importano frutta coltivata con piscio radioattivo e danno lezioni sull’importanza di avere il SUV elettrico. Vaffanculo ai regolamenti europei, che decidono quanta puzza può fare una scorreggia e quanti millimetri deve misurare un cazzo di cetriolo. Vaffanculo a Gentiloni, il Maggiordomo dell’Asservimento, che direbbe sì pure a un’invasione aliena se gliela chiedesse von der Leyen. Vaffanculo all’immigrazione a senso unico, quella che ci impone di accogliere tutto, sempre, comunque, mentre gli altri ci pisciano in faccia e alzano muri con filo spinato. Vaffanculo a Zelensky, comico da quattro soldi che gioca a Napoleone col sangue degli altri e si beve i miliardi europei come vodka scaduta. Vaffanculo ai giornalisti zerbini, che chiamano “progresso” ogni sodomizzazione politica e “fakenews” ogni verità che fa male ai padroni. Vaffanculo a chi ancora dice “ce lo chiede l’Europa”, mentre si fa le seghe leggendo i verbali dell’Eurogruppo e sniffa Spread la mattina. Vaffanculo ai millennial col master a Lovanio, che parlano cinque lingue ma non sanno nemmeno dire “vaffanculo” in dialetto. Vaffanculo a chi confonde la resa con la pace, la sudditanza con la cooperazione, la sodomizzazione burocratica con l’integrazione. Vaffanculo a Giorgia Meloni, patriota da TikTok che si struscia al potere europeo quando sente odore di finanziamenti. Doveva aprire i culi a Bruxelles, invece si è messa a NOVANTA davanti a Ursula. Altro che “Italia sovrana”: è diventata la segretaria obbediente della Von der Leyen, e intanto si mette il tricolore nei reel. Vaffanculo a Tajani, euromafioso bastardo e svenduto con la faccia da pompiere pavido e il cuore blu con le stelline. Ha il tricolore sul bavero e l’inno tedesco nel culo. Vaffanculo a Salvini, il cazzaro padano, fascista da Leoncavallo che blaterava di uscire dall’euro ma alla fine si è incollato alla poltrona come un mollusco bavoso, alleato con chiunque pur di non perdere lo stipendio. Doveva essere il leone sovranista, è diventato il portaborse della Meloni.
E per non farci mancare nulla:
Vaffanculo a chi vota +Europa, a chi esulta per la von der Leyen, a chi si commuove per la bandiera blu col cerchio giallo mentre l’Italia si spegne come un mozzicone in una pozzanghera. Vaffanculo alle ONG col megafono, ai sindaci con la fascia arcobaleno, ai tecnocrati col culo al caldo e l’anima nel freezer. Vaffanculo ai filosofi da TEDx, agli attivisti da divano Ikea, ai radical chic da 9 euro al bicchiere che vomitano Europa mentre sognano Berlino ma scopano solo a Mestre. Vaffanculo a chi non si incazza. A chi accetta tutto. A chi dice: “eh, ma cosa possiamo fare?” Vaffanculo a chi non dice vaffanculo.