Trieste, maxi sequestro da cento milioni: Il tarocco meglio del vero.

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Quando nemmeno l’esperto col cazzo duro sa distinguere un Chanel vero da uno falso, vuol dire che il vero è solo più stronzo.

di Christian Zuttioni, Caporedattore Supremo, ilmedio.it

Avvertenza legale per le anime belle, i garantisti della mutanda e gli avvocati col mocassino Prada: Questo articolo contiene un numero di parolacce, bestemmie sociali e concetti scomodi superiore alla dose giornaliera raccomandata dal buon senso. È stato scritto per vomitare verità e disprezzo contro l’ipocrisia global-chic, la moda del cazzo e i ladri con logo. Se vi offende, fatevi curare. Se lo capite, siete nel posto giusto.

Hanno beccato un milione – UN MILIONE, capito? – di capi d’abbigliamento taroccati nel porto di Trieste. Valore stimato: cento milioni di euro. Valore reale: zero dignità per l’umanità.

Erano stipati in container provenienti dalla Turchia (che sorpresa eh, pensavi arrivassero dalla Svizzera?) diretti nei Paesi Bassi. Dentro c’era tutto: magliette, felpe, pantaloni, mutande e perfino i cazzo di cappellini firmati Dior, Gucci, Balenciaga, Chanel, Moncler, Stone Island e compagnia sborona.

Tutti perfettamente, dico PERFETTAMENTE, riprodotti. Talmente ben fatti che nemmeno gli esperti con lo stipendio firmato nel culo riuscivano a distinguerli dagli originali. Ora, io una domanda me la faccio e te la faccio pure a te, lettore MEDIO col cervello acceso: se nemmeno il perito col Rolex e la puzza sotto il naso riesce a capire quale sia il vero e quale il falso, chi è il vero truffatore?

La risposta è semplice: il vero è solo un falso con l’etichetta più costosa.

Perché, vedi, sia l’originale che il tarocco sono cuciti dalle stesse manine di bambini sfruttati, con le dita sanguinanti, in qualche fogna di capannone del terzo mondo circondati da ratti, scarafaggi e bidoni pe pisciare e cagare. I marchi famosi, quelli che fanno le sfilate e piangono per il cambiamento climatico su Instagram, producono nei medesimi stabilimenti in cui vengono cuciti i falsi, solo che poi hanno la faccia da culo di piazzarti una borsetta a 2.300 euro, mentre il “falso” lo trovi a 25 euro nei mercati di Rotterdam.

Ma occhio: il falso è più onesto. Non si finge una favola di artigianato, esclusività e qualità. Non ti fotte il portafoglio con la scusa dell’“unicità”. Il falso è diretto, schietto, proletario. Il vero è una colossale inculata in passerella.

 

Ora, sia chiaro: massimo rispetto per le Fiamme Gialle. Bravissimi. Hanno fatto un lavoro da manuale: hanno aperto i container, scoperto la parete finta, identificato i loghi contraffatti e allertato persino l’OLAF, l’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (che pare il nome di un pupazzo della Disney, ma fa pure il suo lavoro). Grazie a loro, hanno bloccato un altro container in Belgio e arrestato cinque tizi di varie nazionalità. Bravi. Applausi veri. Mica tarocchi.

Il problema però non sono i falsari. Il problema sono le multinazionali del lusso che vendono sogni cuciti col sangue e poi piangono se qualcuno li copia meglio, senza la marchetta. Se volete combattere la contraffazione, cari marchi fashion, cominciate a non sfruttare i bambini. Cominciate a produrre nei paesi dove vendete, cominciate a pagare salari dignitosi, e magari – dico magari – la gente non avrà bisogno di comprarsi la versione per poveri della vostra merda griffata.

E tu, consumatore medio, smettila di sentirti superiore perché c’hai il logo giusto. Se non riesci a distinguere un tarocco da un originale, il problema non è il falso. Il problema è che sei stato inculato.

Ecco la verità che non trovi su Il Piccolo ma solo su IL MEDIO:
Il falso è un grido. L’originale è un’inculata che ti hanno rifilato grazie al sangue degli stessi poveri.

 

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Massimo rispetto E PLAUSO alle Fiamme Gialle. Lavoro da paura, indagine precisa, collaborazione con l’OLAF (che non è il pupazzo di Frozen, ma un ente europeo antifrode), arresti e sequestri. Ma il problema non è la dogana. È il sistema economico e modaiolo che usa lo sfruttamento minorile e poi frigna.

⛔️ VAFFANCULO UNIVERSALE DEL GIORNO ⛔️

A chi paga 3.000 euro una borsa cucita da una bambina bengalese e poi chiama “criminale” chi compra il tarocco a 30. Ai bastardi che, alla bambina bengalese, quella borsa la fanno cucire. A tutte le merde da S.P.A. che su quelle borse cucite dalla bambina bengalese, ci fanno i miliardi.

 


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