LHC a Gorizia: Ziberna & Oreti, il Wormhole e il Futuro dell’Ascensore

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Ziberna: “la nostra visione del futuro, è sempre stata diversa… semo avanti”

A firma di Mal Pensante – Vice Direttore de Il Medio

PREMESSA (anche scientifica):
La scienza ha fatto passi da gigante, e Gorizia ha deciso di farne uno da GIGANTE quantico. In un incontro tenutosi all’alba presso il l’Ostaria Veneziana di fronte al Comune (dove i piani urbanistici vengono redatti tra un deca e un Montenegro), il Sindaco Rodolfo Ziberna e il suo versatile assessore alla cultura, influencer, esperto di wifi, arte, truppe e algoritmi, Fabrizio Oreti, hanno annunciato una proposta che ha fatto vibrare l’etere quantistico: installare un acceleratore di particelle nella Galleria Bombi.

Scopo dichiarato? “Aprire un Wormhole che mi permetta di andare 50 anni avanti per vedere se almeno l’ascensore per il Castello sarà finito” – ha dichiarato Ziberna, tra gli applausi dei passanti e una banda di turisti sloveni convinti di essere a Maribor.

La Teoria Dietro il Progetto: Cronofisica Urbana Goriziana

Per capire la portata dell’esperimento, bisogna partire dal presupposto che Gorizia non è soggetta al tempo, bensì a una sua variante più lenta e burocratizzata, detta “tempo isontino”. In fisica teorica, questo tipo di tempo è chiamato “entropia amministrativa stazionatoria”.

Secondo recenti ricerche pubblicate su TikTok da Oreti (utente: @WiFi_Curato), accelerando protoni a velocità prossime a quelle del gossip nei bar del centro, si potrebbe piegare il tessuto spazio-temporale, generando un piccolo wormhole di servizio. Attraverso tale cunicolo, Ziberna potrebbe sbucare direttamente nel 2075, verificando se:

  • L’ascensore per il Castello funziona
  • I bagni di via Cadorna sono stati ristrutturati
  • Il Central Park della Valletta è finito
  • L’arena Casa Rossa non è più un cantiere
  • Il Comune ha finito di discutere sulla Decima MAS

Sperimentazioni Propedeutiche già Avviate

In via sperimentale, Oreti ha già costruito un mini-ciclotrone usando modem TIM rotti, tre motorini Garelli, e un’applique IKEA “Lerstål”. Il prototipo, alimentato a WiFi mal stabilizzato, ha generato un campo elettromagnetico capace di deviare le bussole dei turisti fino a farli sbucare nella sede di Go!2025 a Nova Gorica.

Durante il test, un piccione è scomparso per 13 minuti, ricomparendo nel 2007 durante la presentazione dell’ascensore al Castello (evento documentato da un selfie del piccione stesso, grazie al sistema OretiCam montato sul becco).

 

 

 

Il Rischio Calcolato: il Paradosso dell’Ascensore Infinito

Il fisico quantistico Rebeka Tuma (che è anche vice caporedattrice del Medio e conosce bene i flussi spazio-temporali applicati al gossip) ha avvertito del paradosso di auto-ritorno municipale: se Ziberna vede il futuro e scopre che l’ascensore NON è stato completato, potrebbe tornare nel presente e tentare di finirlo… causando una loopizzazione infinita del cantiere.

Il rischio, scientificamente parlando, è che si crei un “buco nero di appalti” dal quale nulla potrà mai più uscire, neppure l’ufficio urbanistica.

Approvazione e Finanziamenti:

L’acceleratore sarà finanziato con fondi europei per la mobilità lenta, culturale e transfrontaliera quantica, categoria aperta su suggerimento di un eurodeputato isontino ubriaco a Bruxelles. Oreti ha già ottenuto un preventivo da un ingegnere rumeno di TikTok, noto per aver costruito una centrifuga per spinaci che ha accidentalmente creato antimateria.

5. Conclusione (provvisoria):

Come ogni progetto visionario, anche questo verrà probabilmente osteggiato dai soliti gufi, ambientalisti e architetti del “no”. Ma noi de Il Medio, da tempo sostenitori della ricerca applicata alla cialtroneria creativa, applaudiamo con due mani e un piede.

Se il Sindaco riuscirà davvero a viaggiare nel tempo, il futuro dell’ascensore per il Castello sarà (finalmente) scritto. O almeno posticipato con eleganza.

Nota a piè di pagina:
Oreti ha dichiarato che, se l’esperimento riuscisse, il prossimo passo sarà mandare un drone nel passato per impedire la chiusura del “Vecio Borgo”. Motivazione ufficiale: “Da quando non ci sono più quelle polpette, Rudi non è più lo stesso.”

 

 


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